Campionati internazionali di Giochi Matematici
Anche quest’anno gli alunni della scuola Pythagoras si sono cimentati con i “Campionati internazionali di Giochi Matematici”, organizzati dall’Università Bocconi di Milano.
“Logica, intuizione e fantasia” è lo slogan che vuole comunicare con immediatezza che i giochi sono sì delle gare matematiche ma che, per affrontarle, non è necessaria la conoscenza di nessuna formula e nessun teorema particolarmente impegnativo. Occorre invece una voglia matta di giocare, un pizzico di fantasia e di intuizione, perché un gioco matematico è un problema con un enunciato divertente e intrigante, che suscita curiosità e la voglia di fermarsi un po’ a pensare.
Il progetto, diventato ormai una tradizione della nostra scuola, ha visto la partecipazione di 47 alunni per la categoria C1 (prima e seconda media) e 22 per la categoria C2 (terza media e primo superiore). Diversi gli obiettivi da raggiungere attraverso il progetto: valorizzare l’intelligenza degli alunni migliori, suscitare curiosità e capacità di riflessione, consolidare e potenziare l’autostima e la percezione di sé stessi come soggetti capaci di riuscire in compiti ben precisi e non facili; trasformare conoscenze ed abilità in competenze matematiche applicandole in contesti diversi.
Dal mese di febbraio gli alunni si sono esercitati e confrontati nella risoluzione di giochi matematici, guidati dalle docenti Antonietta Fulco, Brigida Mandalari, Antonella Morabito, Caterina Carmela Romeo ed Erminia Sapone, ed infine si sono ritrovati, emozionatissimi, il 17 marzo al Liceo Volta per la semifinale regionale, dove hanno gareggiato con coetanei e compagni più grandi.
Cinque alunni della categoria C1 si sono classificati per la finale di Milano, che si è tenuta il 12 maggio addirittura all’Università Bocconi!
Ecco i nomi dei nostri piccoli campioni:
- Lo Giudice Antonino (II C),
- Messineo Ruben Francesco (II A),
- Baccillieri Ilaria (I E),
- Irto Gabriele (II E),
- Dattola Paolo (II E).
E bravi anche gli altri che, pur conseguendo ottimi risultati, non sono rientrati nel numero degli ammessi alla finale, talvolta solo per pochi posti.
Tanta soddisfazione per le docenti che hanno “allenato” i ragazzi che, indipendentemente dai loro risultati nella competizione, hanno imparato ad accettare la sfida e a mettersi in gioco, ad affrontare con ancora maggior consapevolezza i contenuti della matematica, a rafforzare la capacità di autovalutazione dei propri punti di forza e di debolezza ed a scoprire un nuovo modo di “fare matematica”.
A. Morabito