EDUCARE ALLA SOLIDARIETÀ
Al via il Concorso Missio Ragazzi 2017/18, organizzato dal Centro Missionario Diocesano, in collaborazione con la Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria, che promuove nelle scuole il concorso con l’obiettivo di costruire “La pace nel mondo, insieme”. Il progetto riscuote ogni anno un notevole successo nelle scuole reggine e quest’anno anche la nostra scuola secondaria di primo grado “Pythagoras”, partecipa a questa iniziativa attraverso un percorso finalizzato a costruire la pace sulla Terra, partendo dalle piccole cose di ogni giorno, dai piccoli gesti, che possono rendere il mondo migliore.
Traendo spunto dalla 91^ Giornata Missionaria Mondiale “La Messe è molta”, il percorso approfondirà alcuni temi per riflettere sulle condizioni del Sud del mondo sulla base dei documenti di Papa Francesco, il messaggio per “la custodia del creato”, oltre all’enciclica “Laudato sii”: l’impegno è di adottare nuovi stili di vita per la dignità di ciascun essere umano e per proteggere la terra dall’inquinamento devastante che oggi sta distruggendo il nostro Pianeta.
Le scolaresche sono chiamate a trattare questi temi in maniera multidisciplinare e, poiché riguardano tutti i popoli della terra, saranno coinvolti tutti gli studenti anche di confessioni o di razze diverse.
Il concorso mira anche a sensibilizzare i giovani allievi alla solidarietà e alla condivisione, pensando ai bambini meno fortunati che vivono nel terzo mondo dove la cultura è “opzionale” e attraverso attività, sia individuali che di gruppo, realizzare disegni, video, fotografie, ma anche musica, danza e poesia.
Gli elaborati saranno esaminati da una commissione e il 15 maggio 2018, alla presenza di S.E. Mons. Giuseppe Fiorini Morosini. presso il parco della Mondialità di Gallico Superiore, si concluderà l’evento con la premiazione dei lavori.
Melina Ciancia
APPENDICE
“Ci sono due modi di affrontare la questione immigrati: o ponendoci l’obiettivo di toglierceli dai piedi o volendoli aiutare a vivere meglio. In un caso pensiamo solo per noi. Nell’altro ci preoccupiamo di loro. Ad oggi sembra prevalere l’egocentrismo. Ma, sotto sotto, non ci sentiamo a posto e ci siamo fabbricati degli alibi per mettere a tacere la nostra coscienza. La prima giustificazione che ci siamo creati è che l’obbligo di accoglienza vale solo per i rifugiati politici, mentre abbiamo il diritto di respingere i migranti economici, coloro, cioè, che sono in cerca di migliori condizioni di vita…”. (Francesco Gesualdi)
“Il fenomeno migratorio mondiale non è un’emergenza ma una questione strutturale. Sono tre le grandi cause che costringono milioni di persone a lasciare la loro terra: l’impoverimento, la guerra e i cambiamenti climatici.
Oggi ci troviamo di fronte a un bivio: società aperta o società chiusa. Una società aperta prevede l’incontro tra i popoli, l’interscambio di culture e di religioni, la condivisione di usi e costumi, la comunione di pensieri e di conoscenza. In una società chiusa regna invece la paura del diverso, un nemico da combattere costantemente per difendere i propri egoismi”. (Adriano Sella)
OSPITALITÀ
La condizione umana, la vita dell’essere umano
è incontro e scambio
che fa nascere qualcosa di differente che non era previsto prima.
Non si può fare a meno dell’incontro con l’altro.
Essere è essere per l’altro e credere è vivere per l’altro.